Boom truffe consegne a domicilio: il dettaglio che smaschera i messaggi falsi

Ogni giorno migliaia di italiani ricevono SMS e email di “corrieri” che avvisano di pacchi bloccati, giacenze, o pagamenti urgenti. Quasi tutti sono falsi. Nel 2025, le truffe consegne a domicilio rappresentano una delle frodi online più diffuse in Italia, con danni economici importanti e furto sistematico di dati personali.

Le truffe consegne a domicilio sono messaggi SMS e email che fingono di provenire da corrieri e promettono di sbloccare pacchi bloccati o chiedono piccoli pagamenti. L’obiettivo reale è rubare dati bancari, credenziali email e informazioni personali mediante phishing, per poi rivenderli. Uno schema semplice ma devastante, diffusissimo nel 2025.

Criminali imitano perfettamente brand come Poste, DHL, Amazon. Esiste però un dettaglio che tradisce quasi tutte queste truffe: impari a riconoscerlo e le blocchi in pochi secondi.

Boom di finti corrieri nel 2025

Nel 2025 gli attacchi crescono costantemente. Più persone ordinano online, più consegne circolano, e più truffe finti corrieri trovano terreno fertile. I criminali si camuffano da Poste Italiane, DHL, GLS, Amazon usando loghi e fraseologie ufficiali. Il loro scopo non è consegnare il pacco, ma rubare i tuoi dati bancari e credenziali.

Come sono strutturati i messaggi falsi

Lo schema è sempre identico: “Il tuo pacco è bloccato”, “Non consegnato”, “Paga 2,99€ per sbloccare”. Il messaggio contiene loghi aziendali convincenti e sembra autentico. Spesso arriva proprio quando aspetti un ordine vero. Ma dentro il link si nasconde il vero trucco.

Il dettaglio che smaschera la truffa

Ecco il “tallone d’Achille”: il dominio del link. Se il messaggio propone un link da dhl.com, poste.it o gls-italy.com, potrebbe essere legittimo. Se invece vedi dhl-tracking-info.net, poste.it.sicurezza-pagamenti.com o gls-italia-urgent.com, è falso al 99%. I truffatori non possono usare i domini ufficiali, quindi creano varianti quasi identiche. Controlla la parte dell’indirizzo prima della “/” (il dominio principale). Basta questo per fermare la frode.

Campanelli d’allarme in 10 secondi

  • Pagamento richiesto via SMS (i corrieri ufficiali non lo fanno).
  • Urgenza artificiale: “entro 2 ore”, “scade oggi”.
  • Link accorciati (bit.ly, tinyurl) o “http” invece di “https”.
  • Errori di grammatica o tono strano.
  • Mittente anonimo o numero generico.
  • File allegati (.exe, .zip) nelle email.

Cosa fare e cosa non fare

Non cliccare il link. Non inserire mai dati personali o bancari. Invece: apri il sito ufficiale del corriere digitando l’indirizzo manualmente nel browser, controlla il tracking da lì, oppure chiama il numero ufficiale. Se sospetti: sposta il messaggio in spam e blocca il mittente.

Se hai già cliccato

Aperta la pagina ma nessun dato inserito? Chiudi subito e scansiona il dispositivo con antivirus o antimalware. Inseriti dati della carta? Contatta immediatamente la banca per blocco o sostituzione, monitora i movimenti. Inserite credenziali (email, password)? Cambia password dovunque, attiva autenticazione a due fattori. Segnala il fatto alla Polizia Postale.

Domande frequenti

I corrieri chiedono soldi via SMS? No, mai. Come trovo i siti ufficiali? Su Google o contattando il negozio dove hai ordinato. Posso fidarmi dei link nelle email di Amazon o eBay? Copia l’indirizzo nel browser manualmente, non cliccare direttamente. Le app anti-spam servono? Sì, filtrano molte frodi automaticamente.

Dal sospetto alla sicurezza

La regola fondamentale: controlla sempre il dominio e il mittente digitale prima di qualsiasi azione. Condividi queste regole base con familiari, soprattutto anziani e genitori. La prossima volta ricevi un “avviso di consegna”: verifica il dominio, conta fino a dieci, e solo allora decidi. La sicurezza online non è opzione, ma un’abitudine che vale acquisire subito.

CastellaPress

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