Come organizzare l’armadio per guadagnare spazio? Il metodo usato dagli interior designer

Apri l’armadio, guardi quella pila “temporanea” che in realtà vive lì da mesi e ti chiedi come sia possibile che lo spazio finisca sempre. Eppure il trucco per organizzare l’armadio e guadagnare spazio esiste, ed è lo stesso che gli interior designer applicano quando devono far sembrare enorme un guardaroba normale: meno caos, più regole semplici, e una disposizione pensata come se fosse una piccola stanza.

Parti da zero: svuota tutto (sì, proprio tutto)

Lo so, sembra eccessivo, ma è il passaggio che cambia tutto: togli ogni cosa e pulisci l’interno. A armadio vuoto capisci subito dove “muore” lo spazio e dove invece è sottoutilizzato.

Poi fai il decluttering con il metodo delle tre pile:

  • Tenere: capi che usi davvero e ti stanno bene oggi.
  • Donare: capi in buono stato che non ti rappresentano più.
  • Buttare/riciclare: capi rovinati, macchiati, deformati.

Qui entra il principio che i designer ripetono come un mantra: meno è meglio. Per mantenerlo nel tempo, applica la regola uno dentro, uno fuori. Se compri una felpa, una felpa esce. Sembra rigido, in realtà è liberatorio.

Categorizza come farebbe un professionista

Quando rimetti i capi, non farlo “a sentimento”. L’ordine che funziona è quello che ti permette di trovare tutto in dieci secondi.

Dividi per tipologia:

  • abiti e completi
  • camicie
  • pantaloni e gonne
  • maglieria e felpe
  • T-shirt
  • sport
  • scarpe e accessori

Poi scegli una seconda chiave, una sola, per evitare confusione:

  • stagionalità
  • frequenza d’uso (quotidiano, occasioni speciali)
  • colore, creando l’effetto arcobaleno (sì, è bello ma soprattutto pratico)

Un ordine cromatico, oltre a essere piacevole, ti fa vedere subito doppioni e “buchi” reali nel guardaroba. E ti viene anche più facile creare abbinamenti.

Stagioni: lo spazio si crea spostando il “fuori turno”

Una delle mosse più efficaci è dividere l’armadio in zone estivo/invernale. I capi della stagione corrente devono stare all’altezza occhi e mani. Quelli “fuori turno” vanno sopra, in alto, o in contenitori dedicati.

Regola pratica:

  • ripiani alti = stagionale e poco usato
  • zona centrale = uso quotidiano
  • zona bassa = scarpe, borse, contenitori

Questo è puro ergonomia: rendere facile ciò che fai spesso, e meno immediato ciò che fai raramente.

Accessori interni che regalano centimetri (e calma mentale)

Gli interior designer non “mettono a posto”, progettano. E gli accessori giusti moltiplicano lo spazio percepito e reale.

Punta su:

  • elementi alveolari modulari per intimo, calze, T-shirt piegate, tutto visibile a colpo d’occhio
  • divisori nei cassetti per evitare l’effetto “frullatore”
  • portapantaloni estraibili o appendini multipli
  • doppio tubo appendiabiti, o tubo a saliscendi se hai molta altezza
  • una piccola cassettiera dedicata (biancheria, cinture, sciarpe)

Il risultato è che smetti di impilare e inizi a “disporre”. Cambia proprio la sensazione.

Esempio pronto: armadio a 3 colonne

Se hai un classico armadio a tre moduli, questa disposizione è equilibrata e funziona quasi sempre:

ColonnaContenuti suggeriti
1° laterale2 ripiani per maglie/T-shirt/felpe; appendiabiti per camicie
2° centraleCassettiera 4 cassetti (biancheria, sciarpe, cinture); ripiano alto
3° lateraleAppendiabiti per pantaloni/abiti; portascarpe

Se condividi l’armadio, dividi verticalmente (destra/sinistra) e usa scatole trasparenti con etichette: riducono le trattative quotidiane e mantengono confini chiari.

Etichette e una micro-routine anti-disordine

Le etichette sui cassetti sembrano un dettaglio, ma sono una promessa: “qui torna sempre qui”. Utilissime anche con i bambini o in armadi condivisi.

Infine crea un punto preciso per i capi “già indossati ma non da lavare”: una gruccia dedicata, un ripiano, una cesta. È lì che spesso nasce l’accumulo che poi travolge tutto.

La verità: l’ordine non si crea, si mantiene

Una volta fatto il reset, bastano 10 minuti a settimana e un controllo stagionale per restare in equilibrio. Il metodo degli interior designer, alla fine, non è magia: è decisione, categorie chiare, e uno spazio che ti assomiglia. Quando ci riesci, l’armadio smette di essere un problema e diventa una piccola certezza quotidiana.

CastellaPress

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