Stretta sui conti correnti dormienti: come capire se rischi di perdere soldi

Un conto corrente dormiente è un deposito bancario con saldo superiore a 100 euro che rimane inattivo per più di 10 anni. Secondo la normativa italiana, quando nessuna operazione è stata effettuata dal titolare in questo lasso di tempo, la banca comunica lo stato di dormienza e il cliente dispone di 180 giorni per riattivare il rapporto. Trascorso questo periodo, i fondi vengono trasferiti al Fondo Rapporti Dormienti e non sono più accessibili direttamente attraverso la banca.

Il rischio di perdere denaro in un conto inattivo è concreto e riguarda milioni di risparmiatori. Comprendere come funziona la dormienza, quali sono i segnali di allarme e come reagire tempestivamente è essenziale per proteggere i tuoi risparmi.

Che cosa è un conto corrente dormiente

La definizione normativa

Un conto è considerato dormiente quando non viene movimentato per 10 anni consecutivi e presenta un saldo attivo superiore a 100 euro. La normativa italiana, entrata in vigore il 17 agosto 2007, definisce come dormienti tutti i rapporti contrattuali nei quali il titolare non abbia effettuato alcuna operazione, neppure minima. Questa regola non si limita ai soli conti correnti, ma si applica anche a libretti di risparmio, certificati di deposito, assegni circolari non riscossi e fondi di investimento.

Quali operazioni evitano la dormienza

Qualsiasi movimento del conto interrompe il conteggio dei 10 anni: un prelievo, un deposito, persino una ricarica costituisce operazione valida. Tuttavia, è importante sottolineare che addebiti automatici gestiti dall’intermediario non specificatamente delegati in forma scritta non interrompono la dormienza. Il conteggio riparte solo da movimentazioni iniziate dal titolare o da terzi da lui delegati.

Come riconoscere il rischio di perdita

I segnali di allarme della comunicazione bancaria

Quando un conto si avvicina allo stato di dormienza, la banca invia una comunicazione mediante raccomandata al titolare. Questo avviso rappresenta il primo campanello d’allarme: non ignorarlo è fondamentale. La comunicazione informerà dello stato di inattività e dei rischi connessi. Se non intervieni entro il tempo indicato, il conto prosegue automaticamente verso il blocco.

Le conseguenze economiche dell’inattività

Un conto inattivo continua a generare costi di mantenimento e spese di gestione, che erodono lentamente il saldo disponibile. Questi addebiti si accumulano nel tempo senza che il titolare ne sia consapevole, riducendo il patrimonio effettivamente recuperabile in seguito. Inoltre, esiste il concreto rischio di perdere completamente accesso ai fondi.

Il processo di trasferimento al fondo pubblico

Che cosa accade dopo 180 giorni di inattività

Dopo che la banca comunica lo stato di dormienza, il titolare dispone di 180 giorni per riattivare il deposito movimentandolo. Se nessuna azione è intrapresa, il conto viene ufficialmente bloccato. A questo punto, i fondi vengono trasferiti al Fondo Rapporti Dormienti, gestito dalla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici), e diventano inaccessibili attraverso la banca originaria.

Come i soldi vengono utilizzati

I fondi raccolti nel Fondo Rapporti Dormienti vengono destinati a finanziare iniziative pubbliche, non rimangono in custodia per il titolare. Sebbene i soldi non vadano perduti completamente, il proprietario legittimo può ancora rivendicarli, la procedura diventa complessa e richiede contatti diretti con le autorità competenti anziché con la propria banca.

Come riattivare un conto dormiente prima della perdita

Azioni rapide da intraprendere

Se ricevi comunicazione di dormienza, agisci immediatamente entro i 180 giorni. Contatta la tua banca e effettua qualsiasi operazione legittima: un prelievo anche minore, un versamento, un bonifico. Anche una semplice richiesta di estratto conto può costituire movimentazione. Conserva documentazione di ogni azione intrapresa.

Verificare i tuoi conti dormienti

Non attendere la comunicazione della banca. Controlla periodicamente i tuoi conti inattivi, soprattutto quelli aperti anni fa e mai chiusi formalmente. Se il conto è presso una banca con cui non hai più rapporto attivo, rintracciala e verifica lo stato. Molti istituti offrono servizi online per verificare l’elenco dei propri conti.

Proteggere i tuoi risparmi dalla dormienza

La miglior difesa è la consapevolezza e l’azione preventiva. Non accumulare conti dormienti: chiudi formalmente quelli non più utilizzati o movimentali regolarmente. Mantieni aggiornati i tuoi dati presso la banca, poiché le comunicazioni via raccomandata potrebbero non raggiungerti se i tuoi recapiti non sono registrati correttamente. Infine, se sei erede di conti dormienti, muoviti tempestivamente per rivendicarli: il diritto esiste, ma richiede diligenza e tempistica.

CastellaPress

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